Biofilm: possibile presenza anche nei vostri scarichi .
29-10-2019 15:57 - Trattamento scarichi
Le tubature dei vostri bagni, delle vostre docce o gli scarichi delle vostre cucine possono nascondere un problema ben più grosso di quanto si possa pensare. Normalmente quando si pensa a problemi derivanti dagli scarichi si pensa ad uno scarico otturato, con un lento deflusso del refluo
oppure a scarichi maleodoranti.
oppure a scarichi maleodoranti.
L'accumulo di residui che si sono consolidati all'interno di uno scarico oltre a favorire i problemi indicati in precedenza, ossia intasamenti, occlusioni, lento deflusso e proliferazione di cattivi odori, può aver generato del biofilm nelle tubature.
Cosa sono i biofilm? Secondo l'enciclopedia Treccani il biofilm è una“sottile pellicola di microrganismi adesa a un supporto solido inerte immerso in un mezzo liquido di crescita”.
Pericolo biofilm
Capelli, sapone e pelle morta. Ma anche residui di cibo come carne, albumi, frutta e verdura. Tutto questo può causare blocchi di lavandini, vasche o piatti doccia. Nello specifico, questi residui vanno a depositarsi nella curva a a U delle tubature. Qui creano il loro habitat trasformandosi in microorganismi batterici.
All’interno del biofilm i batteri crescono lentamente, formando micro colonie. Le cellule di questo microrganismo si possono staccare generando a loro volta “nuove vite”. E nuove colonie. Abbastanza inorriditi? Ecco: pensate a questi “esseri” depositati nei tubi del lavandino, del bidet. O della vasca da bagno. Ragionate sul fatto che sono in grado di “camminare”. E di fuoriuscire dalle tubature.
All’interno del biofilm i batteri crescono lentamente, formando micro colonie. Le cellule di questo microrganismo si possono staccare generando a loro volta “nuove vite”. E nuove colonie. Abbastanza inorriditi? Ecco: pensate a questi “esseri” depositati nei tubi del lavandino, del bidet. O della vasca da bagno. Ragionate sul fatto che sono in grado di “camminare”. E di fuoriuscire dalle tubature.
I rischi
Lavare regolarmente capelli e corpo consente un accumulo di Fusarium solani (un fungo), che può portare a danni permanenti alla vista. Mentre le infezioni del tratto urinario possono essere dovuti all’Enterobacter. Quest’ultimo vive nelle cloache. Nei wc. E nei bidet.
Il dato preoccupante è che questi batteri possono essere diffusi anche attraverso semplici “schizzi” d’acqua. L’East Anglia University (Norwich - UK) ha condotto uno studio sulla presenza di ospiti sgraditi nei nostri scarichi.
Il dato preoccupante è che questi batteri possono essere diffusi anche attraverso semplici “schizzi” d’acqua. L’East Anglia University (Norwich - UK) ha condotto uno studio sulla presenza di ospiti sgraditi nei nostri scarichi.
“Lavandini e scarichi sono serbatoi inquinati da microbi. Molti di questi sono patogeni e presentano vere e proprie minacce alla salute”. Tutti gli ambienti umidi e caldi sono saturi di batteri. I ricercatori hanno notato che l’Escherichia coli e Salmonella sono i più diffusi nelle case. Figurarsi negli ospedali, negli alberghi o nei centri sportivi ad alta frequentazione. L’argomento farebbe venir voglia di non uscire di casa.
Cosa fare?
Una volta formati, i biofilm sono difficili da debellare. Diventano immuni agli agenti di pulizia (cloro resistenti). La prevenzione è la miglior cura. Pulizia, rimozione di residui, e un trattamento periodico a base di prodotti biologici devono essere abitudini quotidiane.
‘Si consiglia di non scaricare residui di cucina nel lavello. È buona norma raccogliere eventuali avanzi solidi di cibo. Attenzione ai tappi di dentifricio: sono i primi a infilarsi negli scarichi.
Limitare l’utilizzo dei detersivi in polvere. Fanno fatica a sciogliersi e spesso formano degli accumuli: quando si seccano diventano veri e propri tappi. Moderare le quantità di carta igienica e soprattutto munirsi di quella di ottima qualità in modo da favorire la degradazione a contatto'acqua. E ovviamente evitare che il wc sia un cestino per filtri di sigarette, bastoncini per le orecchie o cotone. Attenzione ai capelli negli scarichi. Possono sembrare pochi e innocui, ma giorno dopo giorno, insieme ad altri residui, formano un’ostruzione fitta e impenetrabile. Persino agli agenti chimici.
Limitare l’utilizzo dei detersivi in polvere. Fanno fatica a sciogliersi e spesso formano degli accumuli: quando si seccano diventano veri e propri tappi. Moderare le quantità di carta igienica e soprattutto munirsi di quella di ottima qualità in modo da favorire la degradazione a contatto'acqua. E ovviamente evitare che il wc sia un cestino per filtri di sigarette, bastoncini per le orecchie o cotone. Attenzione ai capelli negli scarichi. Possono sembrare pochi e innocui, ma giorno dopo giorno, insieme ad altri residui, formano un’ostruzione fitta e impenetrabile. Persino agli agenti chimici.
Ecco tre semplicissimi accorgimenti per evitare intasamenti e presenza di biofilm. Installate griglie sugli scarichi del lavello, della doccia e del lavabo. Sono comunissime, economiche e facili da trovare in commercio.
Eseguite con costanza la pulizia degli scarichi, la frequenza la dovete decidere voi in funzione dell'intensità e delle frequenza di utilizzo. A casa vostra probabilmente è sufficiente arrangiarsi con i metodi della nonna (Mescolate del bicarbonato di sodio con mezza tazza di aceto e aggiungete una tazza di acqua bollente).
Se invece non siete a casa vostra e avete bisogno di prodotti appositamente studiati per questo ambito non esitate a contattarci.
Inviando una mail a questo indirizzo, potete ricevere gratuitamente la nostra guida al trattamento degli scarichi con le informazioni riguardanti la pulizia periodica, la disocclusione, la sanificazione delle canalizzaizone oppure il trattamento enzimatico contro gli odori.
Bibliografia:
Appl Environ Microbiol 2017 - Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science
Stile.it - La Stampa
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